L’economia circolare e le pratiche virtuose per ridurre l’impatto ambientale

Lunedì 23 giugno, alle ore 11:00, presso l’Agriturismo e Azienda Agricola La Camilla di Concorezzo si è tenuto l’incontro “L’economia circolare e le pratiche virtuose per ridurre l’impatto ambientale”, un’occasione di confronto tra rappresentanti delle istituzioni, del mondo imprenditoriale e del terzo settore su modelli sostenibili di sviluppo e innovazione. Tra i protagonisti dell’iniziativa, Raffaele Pirovano, presidente della Cooperativa Paso, ha portato l’esperienza della sartoria sociale Aracne, un progetto che coniuga inclusione lavorativa e sostenibilità ambientale attraverso il riutilizzo creativo di scarti tessili aziendali. Nel corso dell’evento sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana (in collegamento video), il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e l’Assessore regionale Giorgio Maione, insieme a rappresentanti di imprese e organizzazioni impegnate nello sviluppo di pratiche virtuose di economia circolare. L’incontro si è concluso con uno spazio dedicato al networking, favorendo nuove connessioni, confronto diretto e scambio di idee tra i protagonisti presenti.
Aracne è un piccolo modello virtuoso di inclusione e sostenibilità.

 

L’iniziativa della Cooperativa Paso si fonda su un principio fondamentale: costruire un’interazione virtuosa tra impegno sociale e tutela ambientale, dove l’uno diventa strumento e opportunità per l’altro. In questo contesto, l’ambiente non è solo un bene da preservare, ma anche un ambito concreto di inserimento lavorativo per persone svantaggiate.

Il progetto Aracne rappresenta un modello funzionale di economia circolare. Nasce dall’esigenza di promuovere l’integrazione lavorativa di persone con disabilità, offrendo alle aziende private la possibilità di adempiere agli obblighi previsti dalla normativa (art. 14 del D.lgs. 276/2003) attraverso commesse affidate a realtà del terzo settore. Si sviluppano così partenariati tra imprese for-profit e non-profit, attivando processi produttivi ad alto impatto ambientale e sociale.

La sartoria Aracne si inserisce in questo quadro con un approccio innovativo: il riutilizzo creativo degli scarti tessili aziendali, trasformati in nuovi prodotti attraverso pratiche di upcycling e refashion. Un’attività che unisce inclusione sociale, sostenibilità ambientale e responsabilità d’impresa.

A conferire ulteriore valore simbolico e civile al progetto è il luogo in cui si svolge: un bene confiscato alla criminalità organizzata, situato a Costamasnaga, oggi restituito alla comunità e trasformato in spazio di lavoro, riscatto e legalità.

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